FILATTIERA

Lunigiana

Filattiera (Fàltera in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 2.271 abitanti[3] della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Il comune fa parte del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. La zona attorno Filattiera, come la totalità della Val di Magra, è il prodotto delle civiltà e delle dominazioni che si sono di volta in volta succedute: dai Liguri, dai Romani, dai Bizantini, dai Longobardi sino ai Malaspina e poi i Medici. Nella preistoria la zona fu abitata dai Liguri, come hanno mostrato due tombe a forma di casetta risalenti all'età del ferro rinvenute nel 1921 nei pressi della stazione.[8] Di origine bizantina, l'attuale borgo di Filattiera era stato preceduto, nella sua fondazione, da un insediamento sorto nel fondovalle sottostante in epoca romana. Nel 109 a.C., l'allora censore Marco Emilio Scauro si occupò della creazione della Via Aemilia Scauri, la prima strada che collegava in modo diretto la colonia e porto romano di Luniai centri abitati della valle Padana (Parma e Piacenza). La via permise lo sviluppo della zona, conducendo verso l'età imperiale alla fondazione di un nucleo abitato strategico per la sua posizione d'osservazione e di difesa sulla via di collegamento. Intorno alla pieve cittadina sono stati rinvenuti i resti di un antico villaggio romano a testimonianza dell'insediamento. Belisario, generale dell'imperatore d'Oriente Giustiniano, fu attivo a partire dal 535 a difendere l'Italia dalle invasioni Goti. Verso l'anno 540 decise di creare sul confine settentrionale di Luni una "chiusa", cioè uno sbarramento fortificato della valle, che impedisse a questi ultimi di scendere verso Luni e da lì verso Roma. Questa decisione dette probabilmente origine al nucleo abitato da cui successivamente derivò la moderna Filattiera. La strada statale della Cisa, già strada romana, fu utilizzata dai pellegrini in epoca medioevale. Al periodo longobardo risale la Pieve di Sorano. In epoca altomedievale sul colle fu eretto il castello di San Giorgio e a partire dal X-XI secolo si sviluppò ulteriormente il borgo. Nel 1029 e nel 1033 il nome Feleteria compare per la prima volta in documenti ufficiali. Nel 1077, con un privilegio dell'imperatore Arrigo IV, Filattiera fu concessa, insieme ad altre terre[quali?], a Ugo e a Folco d'Este[Folco I d'Este aveva sette anni all'epoca, e chi è l'Ugo d'Este a cui si fa riferimento?]. Gli Estensi a loro volta nel XII secolo la cedettero ai Malaspina. Nel 1221 avvene infine la divisione del feudo nel tra Obizzino e Corrado Malaspina.[10] Al marchese Obizzino toccarono i territori alla sinistra del fiume Magra, con l'eccezione di Villafranca che restava a Corrado assieme ai territori di destra: Il primo feudo, corrispondente a tutta la Lunigiana orientale, ebbe per capoluogo Filattiera, il secondo Mulazzo.[10] Si crearono in questo modo due nuove linee famigliari: la dinastia marchionale alla sinistra del fiume fu denominata dello "Spino Fiorito", per via del nuovo stemma di uno cespuglio spinoso fiorito su campo d'oro, mentre l'altra "dello Spino Secco".[11] La prolificità della famiglia Malaspina[10] combinata alla loro prassi successoria che garantiva diritto di eredità a tutti i figli maschi portò alla frammentazione di rami minori in quasi tutti i centri della zona solo parzialmente compensata dall'estinzione di alcuni per endogamia.[11] Già nel 1275 infatti si formarono i feudi di Verrucola e Olivola e, alla metà del XIV secolo, quelli di Treschietto, Castiglione del Terziere, Malgrate e Bagnone.

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